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Rimini | Cattolici e centrodestra, Pollini scrive ad Alfano: Lasci perdere Berlusconi. E’ tempo per primarie e Ppe

Lunedì, 26 Novembre 2012

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Rimini | Cattolici e centrodestra, Pollini scrive ad Alfano: Lasci perdere Berlusconi. E’ tempo per primarie e Ppe


Il fantasma è sicuramente uno, quello di Silvio Berlusconi che ha avanzato l’ipotesi per il futuro del Pdl di rifondare Forza Italia. Forse, però, potrebbero essere due, con Pieluigi Bersani sempre più vicino alla poltrona di premier e sempre più vicino a Nichi Vendola. Fatto sta che Pierluigi Pollini, cattolico vicecoordinatore regionale del Pdl, ha deciso di scrivere al coordinatore nazionale, Angelino Alfano.


“Con tutto il rispetto e la viva riconoscenza per quell’operazione politica che permise di battere il comunismo sul terreno della democrazia (la gioiosa macchina da guerra di Occhetto) e creare un forte punto di riferimento per riaggregare i moderati e i riformatori italiani nella Casa della Libertà prima e nel Pdl poi, ora però va detto con molta chiarezza non solo che il mondo è completamente cambiato e che la politica italiana non è più assolutamente quella di allora ma che è deleterio, non solo sul piano politico ma soprattutto su quello culturale, un patetico ritorno al passato”.


Secondo Pollini, “si vuole una riedizione della mistica della nascente Forza Italia scordandosi che tale partito è maturato ed è diventato adulto solo quando è entrato nel PPE, anni dopo”. Non si può cancellare con “un colpo di spugna” “tutto il successivo percorso democratico faticoso, in parte riuscito ma certamente significativo, che ha portato al PDL”. Per di più, “l’operazione del ‘vecchio che avanza’ dissolve senza residui e in un sol colpo, la geniale intuizione dello stesso Berlusconi che volle il PDL, nel Marzo 2009, come un grande partito, popolare, democratico, interclassista, di ispirazione cristiana e liberaldemocratica, alternativo alla vecchia e alla nuova sinistra e al nichilismo dell’antipolitica”.


Pollini invita quindi “una parte valida della classe dirigente (Mario Mauro, Quagliariello, Gasparri, Cicchitto, Giovanardi, Formigoni, Lupi, Fitto, Mantovano e tanti altri) assieme ad Alfano” a “rilanciare, anche senza il fondatore, il suo stesso progetto politico di riaggregazione di tutti i moderati e i riformatori nella casa comune del PPE. Se si volesse perché anche non cambiare nome al PDL in PPE.it o PPE-ITALIA?”.


La ricetta per il centrodestra, secondo Pollini, è quella di “implementare l’integrazione riuscita, con buona pace dei detrattori, delle tre grandi componenti culturali del centro-destra italiano e del PDL: quella liberaldemocratica, quella della destra democratica e sociale e quella della tradizione politica e culturale 'non conformista' dei cattolici liberali” attraverso l’ingrediente delle primarie.


“Avanti con le primarie per legittimare Alfano come candidato a premier ma anche per rilanciare, negli stati generali dei moderati e dei riformatori da tenersi nei primi giorni del nuovo anno, il progetto culturale e politico del centro-destra italiano, l’unico alternativo e in grado di stoppare la corsa al governo della sinistra di Bersani, Vendola, Camusso, Scalfarotto e Bindi e all’analfabetismo politico e nichilista di Grillo”.


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